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LR VICENZA. AL MENTI CON UN TRENTO CHE IN TRASFERTA SA GESTIRE LE PARTITE

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L’ultimo confronto fra LR Vicenza e Trento risale al 21 aprile di quest’anno, in occasione della penultima giornata del campionato 2023-2024. Al Menti vinse per 2-0 il Lane, ormai consolidato al 3° posto della classifica e mirato sugli imminenti play off. All’andata le cose andarono ben diversamente ed è un ricordo infausto perchè i biancorossi furono duramente sconfitti dai trentini (allora 11esimi) per 4-1 retrocedendo all’8° posto in classifica e staccati di 18 punti dal capolista Mantova, di 14 dal Padova e di 15 dalla Triestina.
Il sesto stop in 18 partite fu decisivo per l’allenatore Aimo Diana che, il 18 dicembre 2023, fu esonerato e sostituito da Stefano Vecchi (a sua volta da poco licenziato dalla FeralpiSalò), che cominciò con la successiva vittoria sull’Alessandria la memorabile volata culminata nella finale dei play off con la Carrarese.
Curiosamente il calendario ripropone il match Vicenza-Trento a fine andata (stavolta è l’ultimo turno, un anno fa il penultimo) ma la situazione è ben diversa: il Lane è secondo in classifica e i gialloblu sono sorprendentemente quarti. Il distacco in classifica fra le due squadre è di 10 punti, un gap che mette ben a fuoco il divario che, almeno per ora, esiste fra la coppia che è in testa al girone perfino sulle immediate inseguitrici.
Sia il Vicenza che il Trento nel turno precedente sono state sconfitte, il primo a Trieste e il secondo in casa dal Novara. Per tutt’e due è stato il secondo stop stagionale e, altra curiosità, sia l’uno che l’altro sono stati fermati la prima volta dal Padova. Il Trento, dopo la sconfitta all’Euganeo nella prima di campionato, ha infilato una eccezionale serie positiva di 16 turni, che ha consentito di eguagliare ma non di superare il record di imbattibilità ottenuto nel 1970-1971.
La striscia positiva del Vicenza è durata esattamente la metà e il 2-0 subìto a Trieste ha messo fine a un filotto di quattro vittorie consecutive in cui, perdipiù, i biancorossi hanno incassato appena un gol.
I numeri del campionato dicono che il Trento è specializzato in pareggi, che sono stati finora 9 di cui 6 in trasferta e che, fuori casa, è stato sconfitto solo nella ricordata partita a Padova di quasi quattro mesi ma è anche riuscito a battere il Lumezzane e l’Alcione. Sempre in trasferta i trentini hanno un bilancio gol fatti-subìti equilibratissimo (8 in entrambi i casi), che evidenzia la loro abilità nel gestire le partite.
Il Trento ha tutt’altro che una rosa di alto profilo ma è stata assemblata con grande professionalità dal direttore sportivo Giorgio Zamuner, centrocampista del Lane nel campionato 1990-1991, che è riuscito sia a far collimare un budget non faraonico con la composizione di una rosa di buon livello sia a indovinare la scelta dell’allenatore.
Dal 1° luglio guida il Trento il 45enne Luca Tabbiani, ex centrocampista e in panchina da dieci anni. Ha una buona esperienza di Serie C, dove ha già allenato per quattro campionati (Fiorenzuola e Catania). Ha concluso la scorsa stagione con una retrocessione perchè non è riuscito a salvare il Fiorenzuola, in cui era tornato il 1° gennaio 2024.
C’è un giocatore che incarna più di tutti il buon rendimento del Trento: è il centravanti Samuel Di Carmine che, alla bella età di 36 anni, è al secondo posto della classifica marcatori del girone con 10 centri. È senz’altro il miglior acquisto firmato da Zamuner, che lo ha preso come svincolato dal Catania.
Questa partita è indubbiamente molto delicata per il Vicenza che dovrà superare già in quest’occasione il disagio della sconfitta a Trieste e ritrovare la qualità del gioco che era riuscito a esprimere con Clodiense e Virtus Verona.
Contro un avversario come il Trento che, fuori casa, ha dimostrato di saper gestire le partite e di essere ben sigillato in difesa, Vecchi ha la necessità di trovare la quadra a un centrocampo ancora una volta da ristrutturare a causa della squalifica di Carraro (nella foto), del momento non brillantissimo di Costa e della irrisolta alternanza nel ruolo di esterno destro.
Altro imperativo per l’allenatore biancorosso è l’assetto dell’attacco, visto che, finora, le soluzioni e le scelte adottate non hanno dato risultati concreti. Ruotare nel corso della gara tutte le punte a disposizione non è quasi mai servito a concretizzare la quantità di gioco costruito e, a metà campionato, è davvero inspiegabile che il modulo giusto non sia ancora stato trovato.
Attenzione, infine, al bomber Di Carmine. Ha il piede caldo.
GIANNI POGGI

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