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LR VICENZA. A TRENTO UN PAREGGIO SOFFERTO PER UNA CAPOLISTA MENO BRILLANTE E IN 10 NELLA RIPRESA

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Per la prima volta in questo campionato l’LR Vicenza ha trovato un avversario alla sua altezza. Il Trento ha centrato, nel confronto con la capolista al Briamasco, un pareggio che è figlio di una prestazione senza timori e di una sfida sul piano del gioco che certo la squadra di Tabbiani non ha perso. Se avesse avuto una punta centrale più concreta dell’evanescente Pellegrini, il Trento avrebbe probabilmente ottenuto i tre punti.
A proposito di ex biancorossi ora in maglia gialloblu, erano in campo tutti e cinque: Pellegrini ha ricordato la sua incolore versione vicentina e ha sulla coscienza l’aver sbagliato nel finale un gol che avrebbe potuto essere decisivo; Dalmonte è incappato in una giornata non proprio splendida e nemmeno dopo l’uscita di Sandon si è fatto vedere; Cappelletti ha giocato un’ottima partita e ha bloccato tutti gli attaccanti vicentini che son passati dalle sue parti; Capone e Corradi, infine, sono stati i migliori in campo.
Detto degli avversari, l’analisi sul Vicenza non può stavolta concludersi con una sufficienza. Questa è stata senz’altro la gara più difficile finora per la squadra di Gallo, che non è riuscita a prendere le misure del Trento in entrambi i tempi e ha rischiato come mai prima d’ora. Bisogna però riconoscerle la non scontata capacità di aver giocato in dieci per quasi tutta la ripresa senza dare a vedere di patire la inferiorità numerica. E, a proposito di questo, è anche il caso di evidenziare la scelta coraggiosa (e non frequente) dell’allenatore di rinforzare la prima linea anzichè proteggere la difesa dopo l’espulsione di Sandon.
Errori tattici, a ben vedere, Gallo non ne ha fatti e le sue scelte per l’undici iniziale sono state dettate dalle contingenze che gli hanno tolto Leverbe, Tribuzzi, Rada, Cavion e Pellizzari. I cambi sono stati quasi tutti ruolo su ruolo, a parte l’entrata di Alessio per Talarico, che è sembrata più tattica che funzionale.
Non tutti i biancorossi sono stati all’altezza delle partite precedenti e questo spiega molto di quella di Trento. Paradossalmente la prestazione sotto tono dei compagni ha esaltato Gagno, che ha evitato la prima sconfitta con almeno un paio di parate super che gli valgono i galloni di miglior biancorosso. La difesa non è piaciuta, tante le negatività sia in interdizione che in uscita e, in più, le circostanze non hanno dato una mano visto l’infortunio di Benassai. Sul centrocampo la constatazione da fare è che non ha retto bene il confronto con l’opposto reparto trentino, sia negli esterni che nelle mezzali e Carraro non poteva fare tutto da solo. Le punte beriche hanno fatto molta fatica contro la linea a 4 delle retrovie avversarie, dove i due centrali sono stati invece inappuntabili. Non per niente il gol del temporaneo vantaggio del Vicenza porta la firma di Caferri (nella foto) e, nel riassunto del match, i nomi delle cinque punte complessivamente utilizzate da Gallo compaiono poche volte.
Anche se si è interrotta la serie di vittorie consecutive a quota nove, resta comunque in piedi la imbattibilità stagionale che ascende a undici turni e questo è comunque un andamento di assoluto valore. Brescia e Lecco, vincendo entrambe nella scorcio di calendario del sabato, rosicchiano due punti alla capolista e anche se i cinque attuali non sono più una fuga e, meglio non dimenticarlo, in novembre il Lane dovrà battersi con Inter, Brescia e Lecco.
GIANNI POGGI

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