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LR VICENZA. A NOVARA I BIANCOROSSI NON SI RIPETONO E SI MERITANO LO 0-0

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Quel che più era piaciuto dell’LR Vicenza nella partita con l’Atalanta Under 23 era stata la inedita concretezza, che aveva lasciato da parte i dettagli per puntare al sodo. Senza tanti fronzoli era arrivato un solido 3-0 che aveva annichilito i presuntuosetti giovani nerazzurri, inquadrandoli nel ruolo di buona comprimaria nel girone. Un Vicenza, insomma, che assomigliava parecchio al Padova.
Il new style lanciato da Vecchi e dai suoi giocatori non ha, però, avuto un seguito appena tre giorni dopo nella trasferta a Novara, in cui, anzi, si rivista la squadra un po’ stenterella che aveva già fatto capolino in alcune partite precedenti. Non era però la partita giusta, questa a Novara, per tirare un po’ il fiato sia perchè c’è sempre il pungolo della rincorsa al Padova che non deve avere tregua sia perchè la squadra piemontese, dopo una partenza sotto tono, in ottobre si era gradualmente risollevata grazie a una sequenza di sei risultati utili consecutivi (tre vittorie e altrettanti pareggi) aggiungendosi alle Top 10 del girone.
Contro un avversario siffatto i biancorossi avrebbero dovuto sfoderare una prestazione “di lotta e di governo” puntando a mettere a proprio favore al più presto il risultato e a gestire successivamente il match per impedire al Novara di recuperare.
Così, invece, non è andata e, anzi, l’impressione che si è avuta ben presto è stata che la partita sarebbe finita in parità perchè, da un lato, la squadra di casa era chiaramente orientata a rischiare il meno possibile, al limite arroccandosi nei propri 60 metri, e, dall’altro, il Vicenza dispiegava un’indubbia prevalenza nel possesso palla ma che – e non è una novità – produceva una fase offensiva davvero sterile.
Ci sono mancate, ha dichiarato Vecchi nella conferenza dopo gara, le giocate individuali. Analisi ineccepibile: la differenza di qualità la dovevano fare i giocatori talentuosi del Vicenza, che, al momento, comunque si riducono a Della Morte e a Costa, visto che gli altri due sono i lungodegenti Ferrari e Ronaldo. Ma il primo è riuscito a aggiungere l’ennesima prestazione scialba di questo campionato e per di più farcita da una serie di errori per lui inconsueta, e pure l’esterno di Noventa, onnipresente catalizzatore di corner e punizioni, è stato molto meno efficace del solito nella spinta e nel cross.
Ci sono stati, a ben vedere, anche altri grossi limiti nella resa del Vicenza a Novara, in parte già visti come la pochezza quantitativa dei tiri in porta soprattutto degli attaccanti, anche se Vecchi ha messo in campo durante la partita tutta la batteria di punte a disposizione. L’unica occasione concreta dei biancorossi è stata, guarda caso, firmata da un centrocampista, il rientrante Carraro (nella foto) che, con una sghemba conclusione di esterno finita sul palo, ha rischiato di dare la svolta al risultato.
Un altro difetto già riscontrato è stata la lentezza del gioco a centrocampo, affidato ai due centrali Carraro e Della Latta (che non sono riusciti a verticalizzare come la squadra avrebbe tanto bisogno) e ai due esterni Costa e Talarico, il cui contributo alla fase offensiva è stato inferiore alle attese e al necessario.
Anche la difesa è stata meno impermeabile del solito, soprattutto dopo l’infortunio di Cuomo e la retrocessione di Della Latta al suo posto, e un po’ in difficoltà sugli inserimenti dei velocissimi avversari.
In attesa del risultato del Padova con il Renate, che potrebbe rivalutare il punticino di Novara, Vecchi ha cinque giorni di tempo per rimettere in carreggiata la squadra già per il posticipo di lunedì 4 novembre al Menti con il Lecco, confronto non facile con una retrocessa che ha assorbito male il declassamento e ha appena esonerato l’ex biancorosso Francesco Baldini.
GIANNI POGGI

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