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LR VICENZA. A LECCO SENZA RONALDO MA CON L’OBBIETTIVO DI NON PERDERE PIÙ TERRENO

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In un campionato mediocre come quello 2024-2025 l’unico interesse è il testa-a-testa per il primato fra Padova e LR Vicenza, tuttora in corsa entrambe per la promozione diretta quando sono solo 7 le giornate in calendario nella stagione regolare.
Il resto del girone dà poco per accattivare l’attenzione: il terzo posto è ormai assegnato alla FeralpiSalò, per la quale è irraggiungibile il secondo (-11 dal Vicenza) e che è a sua volta fuori portata per le attuali quarte, Trento e AlbinoLeffe, che stanno 12 punti più sotto.
Molto meno attraente è, invece, la competizione per il piazzamento migliore nella zona play off, ancora tutt’altro che definito perchè ci sono 8 squadre in un arco di 5 punti che sono in grado di puntare alla Top Ten del girone. Una di esse dovrà necessariamente restarne fuori ma nessuna, nel contempo, si profila eno accreditata delle altre a qualificarsi.
Altrettanto aperta è anche la situazione di centro classifica, perchè quattro delle cinque squadre che sperano nella cosiddetta salvezza tranquilla sono inserite in uno spazio di 4 punti e, a ben vedere, pure il pericolo di essere risucchiate nella zona play out non è per loro scongiurato. La Pro Vercelli, prima al momento fra le candidate agli spareggi salvezza, ha infatti un distacco di soli 6 punti dalla 12a (la Pergolettese).
Il confronto ancora in corso per il mantenimento della categoria è, poi, dopato dalla presenza fra le pericolanti della Triestina, quartultima dopo un girone di andata disastroso e grazie ai 6 punti di penalizzazione, senza i quali sarebbe al 15° posto e a -6 dal 10°. La squadra allenata da Tesser è in grado di salvarsi e, con il combinato fra il suo potenziale e la necessità di fare punti, avrà senz’altro un ruolo tutt’altro che marginale nel finale di campionato, tant’è da risultare perfino arbitra della promozione dovendo incontrare sia Padova che Vicenza.
Queste ultime nobilitano il campionato sia sotto il profilo della qualità che dello spettacolo, perchè ben poco di valido si vede sugli altri campi se non una diffusa e nemmeno aurea mediocritas sia nel gioco che nei giocatori. La Serie C è un campionato molto costoso in relazione agli investimenti che richiede per centrare la promozione e assicura ricavi marginali e insufficienti per rinforzare adeguatamente i bilanci. Laddove non intervengono le proprietà con finanziamenti annui, il destino è, inevitabilmente, l’indebitamento.
Nella giornata n. 32 il Vicenza fa tappa a Lecco per il confronto con una retrocessa che sta vivendo un campionato complicato ed è a rischio di finire nei play out. I numeri stagionali indicano che quella lombarda è squadra nettamente migliore in casa, dove è la quinta per rendimento ed ha ottenuto 28 dei 35 punti fin qui incamerati, risultando la peggiore del girone per resa in trasferta. Di 15 partite casalinghe il Lecco ne ha perse appena 3, l’ultima con il Trento il 5 gennaio e, prima, con il Padova e il Renate.
Il Vicenza potrebbe trovarsi a non giocare sul velluto questa partita per vari motivi: prima di tutto perchè mancherà per squalifica Ronaldo (nella foto), il quale – dopo il suo rientro – è diventato vistosamente necessario per la squadra, al limite della dipendenza. Ci sarà da gestire anche l’assetto offensivo sia perchè Vecchi non ha a disposizione tutti gli attaccanti sia perchè, dei due trequartisti in rosa, Capone è squalificato e Della Morte non è in condizioni ottimali. A complicare il quadro c’è il bisogno assoluto di punti del Lecco, da cui ci si può aspettare un atteggiamento in campo tutt’altro che rassegnato.
GIANNI POGGI

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