
LR VICENZA. A LECCO SENZA RONALDO MA CON L’OBBIETTIVO DI NON PERDERE PIÙ TERRENO
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La Carrarese vince meritatamente la seconda finale play off promozione e conquista la Serie B. L’LR Vicenza si dovrà sorbire l’ennesimo campionato in terza serie e, magari, potrà dare qualche spiegazione sull’inspiegabile catastrofico girone di andata giocato, è il caso di ricordarlo ancora una volta, con gli stessi giocatori che hanno dato vita a un girone di ritorno di tutt’altri qualità e rendimento.
La squadra biancorossa si è smarrita sulla linea del traguardo, quando avrebbe dovuto sublimare il trend da record di 23 partite senza sconfitte e, invece, è stata ridimensionata in finale da una buona squadra qual è la Carrarese, che, comunque, non è un top team.
Si può parlare di sfortuna? Senz’altro perdere contemporaneamente giocatori come Ferrari, Ronaldo, Rolfini, Cavion e Tronchin nelle ultime partite non si può proprio chiamare buona sorte. Però la scelta fatta nel calcio mercato di gennaio di non rinforzare la rosa è stata una decisione consapevole della società e non puoi chiamare la sfiga quando hai optato per affrontare mezzo campionato e i play off con poche rotazioni a disposizione. Indovinato l’allenatore, si è fatto 30 ma non 31.
E non va dimenticato che, ad Avellino, è andata bene perchè non capita spesso che una squadra sbagli mezza dozzina di palle gol come hanno fatto gli irpini. Non parliamo di fortuna nemmeno in questo caso ma la circostanza ha indubbiamente dato una mano ad arrivare in finale.
La partita a Carrara è stata la fotocopia di quella giocata al Menti: Vicenza sempre in soggezione, spento, lento e spuntato e Carrarese in palla, lucida e veloce. Non pericolosissima in attacco ma in grado di capitalizzare l’unico gol segnato in 192 minuti. Il Vicenza non è riuscito a farne nemmeno uno e, nemmeno, ad arrivare ai supplementari. Si è realizzata la peggiore delle ipotesi, passare in svantaggio e dover cercare il pareggio, un copione che non è adatto ai biancorossi che hanno, nei match più recenti, perso progressivamente confidenza con il gol.
Nel primo tempo il Vicenza delude assai. Imperdonabile, prima di tutto, è l’atteggiamento difensivo nell’azione del primo gol con una mancata chiusura sull’esterno della Carrarese che piazza un cross perfetto, su cui Confente rinuncia ad uscire e Sandon non interviene lasciando libero Finotto di incornare. Reazione, praticamente, non c’è. I biancorossi crescono nel possesso palla ma i toscani, da un lato, presidiano in modo quasi perfetto i propri 60 metri e, dall’altro, il Lane, privo dei passaggi illuminanti di Ronaldo, è costretto a costruire il gioco a ritmo troppo lento con insistiti passaggi laterali. La Carrarese fa salire il Vicenza che, così, si espone alle ripartenze degli avversari, vicini al raddoppio ancora con Finotto. Il biancorossi concretizzano appena due tiri senza pretese.
Non convincono le varianti tattiche apportate in corso del tempo da Vecchi che, forse costretto, arretra Dal Monte e Greco (vistosamente stanchi), privando i suoi di spinta, profondità e fantasia. Gli altri pezzi grossi vicentini non decollano: Ferrari evidentemente non è in gran forma, Costa è molto meno incisivo del solito e Rossi non riesce a dar respiro al gioco. Nella Carrarese c’è, invece, uno Schiavi che primeggia sia nell’interdizione che nella costruzione ed è il giocatore che fa la differenza.
Il secondo tempo è, significativamente, senza storia. La Carrarese gestisce il risultato e controlla il gioco senza nemmeno fare troppa fatica. I biancorossi si trascinano in campo senza idee e senza energie, nella speranza che arrivi una magia da Costa, Della Morte o Ferrari. Che, però, magie non ne fanno come non ne fa Vecchi (nella foto) con cambi un po’ cervellotici pur se imposti dalla panchina corta.
E adesso? Presto, ovviamente, per chiederselo. Ma si può scommettere che, fra due mesi, i tifosi vicentini sottoscriveranno i soliti 6.000 abbonamenti sicuri che il Vicenza vincerà il campionato. Questa è la vera magia!
GIANNI POGGI
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