Le elezioni stanno finendo, mancano solo i ballottaggi e quindi il grosso del lavoro è stato fatto. C’e chi gioisce, chi è triste, chi ancora spera, ma chi ha fatto parte di una squadra sicuramente è soddisfatto perché non c’è nulla di più coinvolgente e appagante di fare parte di in gruppo che lavora insieme per raggiungere un risultato. Il motivo principale è dovuto al fatto che si sta insieme, si lavora insieme animati dalla speranza di arrivare al risultato.
Ognuno mette in campo le sue potenzialità, si mette a disposizione, fa, briga, si sente importante. La speranza si alterna alla paura di non farcela, la forza del gruppo accompagna anche i più timidi che a fine campagna hanno imparato a relazionarsi con la gente per consegnare depliant e volantini e sono capaci di sopportare e subito dimenticare le risposte spesso maleducate della gente. E poi ogni evento è occasione di festa perché sono d’obbligo brindisi e buffet, musica oltre che comizi.
Si conoscono persone e ambienti nuovi, situazioni interessanti dalle quali imparare perché si sta lavorando per la propria città o paese. La gente è il vero motivo dello star bene: si sta con gli amici di partito o di lista, ma soprattutto si conoscono persone con le quali si condivide il sogno della vittoria. Niente è più eccitante dell’attesa, specie se è alimentata da esperienze mai fatte prima. La sede del partito o del candidato diventa una meta giornaliera dove ritrovarsi dove riposare, ricaricare le batterie prima di avviarsi per il volantinaggio e poi, perché no? Anche per rivedere chi ha fatto breccia in un giovane cuore.
Si, è una esperienza da vivere, raccomandata ai più giovani, ma anche ai meno giovani che insieme ai ragazzi ritornano a godere dell’ebrezza del rimettersi in gioco.