È morto improvvisamente a causa di un malore Sammy Basso, notissimo testimonial della lotta alla progeria, malattia rara che provoca l’invecchiamento precoce. Sammy, infatti, aveva 28 anni ed era il malato di progeria più vecchio al mondo.
Nato nel 1995 a Schio, quando aveva due anni gli era stata diagnosticata la Progeria, che, oltre a segnare la sua vita, ne era diventata la missione. Con i genitori aveva fondato l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso. Nel 2018 si era laureato all’Università degli Studi di Padova in Scienze Naturali, con una tesi sulla cura della Progeria con l’ingegneria genetica.
Nel 2019 aveva subìto un intervento per la sostituzione della valvola aortica (il primo ad un paziente con Progeria). Era stato nominato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Nel 2021 si era specializzato in Molecular Biology all’Università degli Studi di Padova con una tesi sulla correlazione tra Progeria ed infiammazione.
Nella sua attività di testimonial Sammy Basso aveva partecipato a convegni in Italia e all’estero (l’ultimo in Cina) e a molte trasmissioni televisive.

Ho conosciuto Sammy Basso mercoledì 2 ottobre, era uno degli ospiti del talk show “Inclusione e pari opportunità” organizzato dal Centro di servizio per il volontariato di Vicenza nelle Azioni Solidali Vicentine 2024 e di cui ero il conduttore.
Ero stato impressionato dalla sua lucidità intellettuale e dalla sua serena consapevolezza dell’essere nel contempo malato, testimonial e scienziato della Progeria.
Mi aveva anche colpito un profilo eccezionale del suo modo di essere: far dimenticare il vistoso handicap che la malattia gli aveva assegnato con una normalità spontanea e diretta, che lo faceva parlare come se il caso non fosse il suo.
Ci eravamo salutati con la promessa di fare presto un’intervista. Non abbiamo fatto in tempo.
Sit tibi terra levis, Sammy.
Gianni Poggi