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LA LISTA CIVICA PER CREAZZO ATTACCA IL SINDACO: IL RITORNO AI CASSONETTI? UN PASSO INDIETRO E CITTADINI NON INFORMATI

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Comunicato stampa della Lista Civica per Creazzo in Consiglio Comunale

Abbiamo impiegato più di quindici anni per portare a Creazzo un modello di gestione dei rifiuti che tenga insieme l’esigenza di gestire, differenziare e ridurre i rifiuti e mantenere la pulizia del paese e delle sue strade a un livello di qualità significativo. L’ultimo passaggio è stato la raccolta porta a porta del vetro che ha permesso di togliere dalle nostre strade e piazze le campane del vetro, ultima tipologia di cassonetti rimasta e punto di deposito e di “scarico” delle immondizie più varie. Durante il dibattito in Consiglio Comunale su questa modifica l’Amministrazione di allora, nella persona del vicesindaco Serraino, comunicava che la pulizia dei rifiuti intorno alle “campane” costava al Comune 300.000 euro all’anno. Ora con una delibera di Giunta n. 74 del 6 Agosto 2024, senza nessuna informazione ai cittadini né alle minoranze in Consiglio, l’Amministrazione Maresca dà il via libera al ritorno dei cassonetti sulle strade e sulle piazze di Creazzo, aderendo “passivamente” a una proposta dell’Ente di gestione del servizio, che parla di riduzione di costi per l’azienda ma non per i cittadini. Nello specifico dal 2025 si tornerà alla raccolta in cassonetto dell’umido, posizionando per il paese contenitori da 250 litri per il deposito della frazione umida (FORSU) che avrà poi una sola raccolta settimanale. Pagheremo uguale ma il paese e la sua vivibilità faranno un passo indietro. In più è facile immaginare che ritorneranno le espressioni di vecchia memoria quali “multeremo chi non smaltisce correttamente i rifiuti; metteremo le telecamere per punire chi lascia i rifiuti intorno ai cassonetti”, considerando che la sorveglianza e le pulizie dei rifiuti abbandonati verranno comunque pagate dai soliti: i cittadini. La delibera comprende anche il passaggio alla raccolta del rifiuto secco, con altri bidoni con codici a barre, dove sarà possibile individuare tariffe variabili in base alle volte che i cittadini li metteranno fuori nel corso dell’anno; anche questa una modalità tutta da verificare, ma che secondo la delibera porterà a una riduzione del 20% del rifiuto secco prodotto fino ad oggi, nonostante non risponda alla domanda sul dove magicamente andrà a finire quel 20% finora prodotto. Riteniamo che sarebbe corretto e utile che qualcuno dell’Amministrazione si decidesse di informare i cittadini, non solo con delibere estive e “furtive” ma con assemblee pubbliche dove sia possibile un confronto di idee e una spiegazione delle motivazioni su queste e altre scelte che cambieranno probabilmente in peggio gli stili di vita faticosamente acquisiti e l’immagine stessa del paese. Nel frattempo, si accettano candidature per chi sarà disposto ad ospitare davanti a casa i cassonetti dell’umido, magari d’estate, dove si sa che l’intreccio tra calore e rifiuto umido sarà diffusore di aromi ricercati e “igienicamente stimolanti”.

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