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ITALIA-AMERICA FRIENDSHIP FESTIVAL. FORZE POLITICHE E SOCIALI CONTESTANO IL RUOLO DEL COMUNE NELLA MANIFESTAZIONE FINANZIATA DALLA NIAF AMICA DI TRUMP

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Com’era ovvio, sta prendendo una brutta piega la vicenda dell’Italia-America Friendship Festival, manifestazione ideata e diretta da Jacopo Bulgarini d’Elci, già vicesindaco di Vicenza e protegé di Achille Variati, con l’obbiettivo di far diventare Vicenza dal 12 al 14 settembre “la capitale dell’incontro tra cultura italiana e statunitense. Un evento multidisciplinare e internazionale per esplorare, celebrare e rafforzare legami storici, artistici, enogastronomici, sportivi, sociali ed economici”, com’è spiegato nella home page del sito ufficiale.
Il Festival è stato presentato il 16 maggio in una sede istituzionale qual è la Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino-Baston, il Municipio di Vicenza, dal sindaco Giacomo Possamai, affiancato oltre che da JBL anche dal console per la Stampa e la Cultura del consolato generale degli Stati Uniti, dal presidente dell’associazione Vicentini nel mondo Ferruccio Zecchin e dal segretario generale della Fondazione Teatro comunale di Vicenza Pier Giacomo Cirella. Nell’occasione è stato chiarito che la manifestazione è “promossa” dal Comune di Vicenza, che – l’espressione usata non lascia dubbi – ne è un partner a tutti gli effetti.
A distanza di ben quaranta giorni (a Vicenza le reazioni non sono mai immediate) e con il programma di eventi di avvicinamento già iniziato, sono esplose le prevedibili contestazioni. Coalizione Civica (i consiglieri comunali Martina Corbetti e Mattia Pilan con Ciro Asproso e Nora Rodriguez di AVS), che è una delle componenti della maggioranza, ha incontrato Possamai per comunicargli il dissenso sulla iniziativa e sull’affiancamento del Comune. Nell’ultimo Consiglio comunale l’Osservatorio Vicenza città Unesco da smilitarizzare ha espresso il proprio no con cartelli sventolati in faccia al primo cittadino.
Ma, fin da subito, in sordina si è diffusa una forte linea di contestazione in una quota non certo marginale della popolazione che si rifà ad un antiamericanismo radicato dai tempi del No Dal Molin e di cui sono eredi e portatrici alcune forze politiche e sociali che hanno contribuito alla elezione di Possamai. Ed è il caso di ricordare che fu proprio il mentore di Bulgarini, l’allora sindaco Variati, a promuovere un referendum autogetito (dopo che il Governo aveva bloccato quello pubblico) sulla nuova base che ottenne il no della maggioranza dei vicentini.
Non ci voleva quindi un genio della strategia politica a capire che sarebbe stato quanto meno imprudente se non incoerente promuovere un festival che celebra i 70 anni dell’amicizia fra Italia e USA (non fra Vicenza e gli States, proprio fra i due stati!) in salsa berica, per di più in un contesto internazionale come l’attuale, in cui gli Stati Uniti e il loro presidente Donald Trump si affermano come guerrafondai, supporter di paesi aggressori come Israele, anti Europa e anti Nato, protezionisti e ostili all’immigrazione. Davvero il momento giusto.
Se, poi, si va a approfondire l’indagine, si scopre che la principale finanziatrice del festival è la National Italian American Foundation, principale associazione di riferimento per la ventina di milioni di italo-americani, il cui presidente Robert Allegrini ha inviato un video messaggio nella presentazione). Ebbene la NIAF è molto legata a Donald Trump, tant’è che in occasione della sua rielezione – pur senza prendere una posizione esplicita essendo per statuto apolitica – lo ha appoggiato ottenendone in cambio il ripristino del Columbus Day, la maxi manifestazione USA-Italia abolita dai Democratici.
E qui cade il principale argomento di autodifesa che Possamai ha espresso per rispondere alle contestazioni: una cosa è sostenere il festival dell’amicizia fra i due paesi – sostiene sostanzialmente il Sindaco -, ben altro è condividere la attuale politica degli USA. Un distinguo raffinato e dialettico ma difficile da portare avanti quando il principale partner del Comune è questa NIAF amica di Trump.
Intanto JBL, uno a cui evidentemente non si può dire di no, ha messo insieme un bel pacchetto di collaborazioni e partnership tutte vicentine: Neri Pozza, Fondazione Monte di Pietà, Palladio Museum/CISA, Mondoserie, Biblioteca Bertoliana, Biblioteca La Vigna, Cinema Odeon e Confindustria Vicenza più altre collaborazioni e partnership in definizione. Ossia il solito gruppone pubblico-privato che supporta i grandi eventi cittadini (manca solo Agsm Aim ma c’è chi scommette che arriverà presto).
GIANNI POGGI

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