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IL PREFETTO NON DÀ RISPOSTE SUI MISSILI USA ALLA EDERLE. ASSOCIAZIONI COMITATI GRUPPI E CITTADINI INTERROGANO COMUNI PROVINCIA REGIONE E GOVERNO

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Il 31 agosto trentasette associazioni, comitati e gruppi e 112 cittadini hanno inviato al prefetto di Vicenza Salvatore Caccamo una richiesta di incontro in merito a “allarme terrorismo Charlie, missili V-Shorad nelle basi USA del vicentino, piano di gestione del rischio per la popolazione civile e per il sito UNESCO”.
Primi firmatari della richiesta erano i Cristiani per la Pace di Vicenza, a cui si univano – fra gli altri – Cgil Vicenza, Legambiente, Fornaci Rosse e ANPI.
“Le notizie diffusamente riportate dai media – spiegavano nella richiesta al Prefetto – a partire dal 30.06 u.s. in merito ad un nuovo allarme a livello Charlie (minaccia imminente di terrorismo per la presenza di basi militari USA) e dell’arrivo nel vicentino di missili V-Shorad per i soldati USA, finora, non sono state mai smentite da alcun organo del Governo italiano”.
Il 7 ottobre il Prefetto di Vicenza ha incontrato una delegazione composta da Giovanni Marangoni (estensore e portavoce della richiesta), il presidente dell’ANPI di Vicenza Luigi Poletto, Patrizia Carella della CGIL, don Matteo Zorzanello (direttore dell’ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro), Valeria Signorato di Legambiente, Francesca Leder di Unesco for Vicenza, Bruno Matteo Bonato del Gruppo Presenza Longare e Pino Dato, direttore di Quaderni Vicentini.
Il giorno dopo, gli organizzatori hanno riferito com’è andato l’incontro in una conferenza stampa che si è tenuta nella sede della Casa per la Pace di Vicenza (nella foto di Gianni Poggi).
Le risultanze sono state solo interlocutorie perchè il prefetto Caccamo “non ha potuto – hanno spiegato gli organizzatori – dare rassicurazioni perchè questo non rientra nelle sue competenze istituzionali”. Il Prefetto ha però riferito di aver interessato il comandante della base SETAF di Vicenza che gli avrebbe risposto che “i vicentini possono stare tranquilli”, come ha raccontato Giovanni Marangoni.
Nessuna, quindi delle nove domande che erano state presentate per scritto al Prefetto in vista dell’incontro del 7 ottobre ha avuto risposta e, quindi, si apre una seconda fase dell’iniziativa, che prevede ulteriori rapporti istituzionali, ovviamente non più con il rappresentante del Governo in città. Ai Sindaci di Vicenza, Longare e Arcugnano (i tre Comuni del vicentino nel cui territorio sono presenti basi dell’Esercito statunitense) e al Presidente della Provincia gli organizzatori chiederanno “quali obblighi hanno rispetto alla popolazione [sul tema degli armamenti asseritamente dislocati nel territorio, nda]? Come garantire la sicurezza della popolazione di fronte a tale fatto?”.
Sarà tirata in ballo anche la Regione, a cui si chiederà se “il piano di Difesa Civile della Provincia di Vicenza è stato realizzato in collaborazione con la Prefettura e dove si può consultare” e, di nuovo, il Prefetto con il quesito “ha già coordinato o intende coordinare esercitazioni di Difesa Civile NBCR (Nucleare Biologico Chimico Radioattivo?”.
Sempre a proposito del piano di Difesa Civile, gli organizzatori vogliono sapere anche “se contiene indicazioni per la salvaguardia dell’Eccezionale Valore Universale del sito Unesco Città di Vicenza e le ville palladiane nel Veneto”.
Al Governo, infine, si porranno due domande: “ha autorizzato l’installazione della batteria Charlie di missili V-Shorad nella Caserma Ederle o in quali altre installazioni?” e “ha informato il World Heritage Centre di aver autorizzato l’installazione della batteria ai sensi delle linee guida operative?”.
GIANNI POGGI

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