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IDEA VICENZA. UNO SBAGLIO AUMENTARE LA TASSA DI SOGGIORNO SOPRATTUTTO PER LE STRUTTURE EXTRARICETTIVE

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Comunicato stampa del presidente di Idea Vicenza Luca Zanon, del consigliere comunale Leonardo De
Marzo e del membro del direttivo Francesco Saoncella

Apprendiamo da mezzo stampa che l’amministrazione Possamai ha deciso di aumentare la tassa di soggiorno, con un riferimento particolare alle strutture extraricettive. Questa scelta ci trova contrari, sia nel merito dell’aumento sia nel metodo con cui è stata modulata.
Contestiamo la decisione di colpire un settore strategico per Vicenza.
Nei prossimi anni, il turismo sarà sempre più importante per la città. Come molte altre realtà italiane, Vicenza dovrà affrontare il calo demografico e la gestione di immobili in stato di abbandono. Invece di concentrarsi su soluzioni sistemiche per queste problematiche,
l’amministrazione sceglie di intervenire su una crisi congiunturale, penalizzando un comparto che potrebbe rappresentare una soluzione per far crescere la città e contrastare l’inverno demografico che ci attende. Vicenza non è Firenze, e non esiste nessun problema di overtourism. I flussi turistici vanno gestiti e la tassa di soggiorno serve a dare risorse per farlo, ma portare la tassa di soggiorno sugli extraricettivi a livelli comparabili a quelli di Verona, città con ben altri flussi (e ben altri costi di gestione) è totalmente immotivato.
Una proposta alternativa: rimodulare l’IMU per combattere la carenza di alloggi Se l’obiettivo è gestire la crisi degli affitti, riteniamo che la strada giusta sia disincentivare il mantenimento di immobili vuoti. Questo potrebbe essere realizzato, ad esempio, aumentando l’aliquota ordinaria dell’IMU e prevedendo una riduzione per gli immobili che vengono locati, ottenendo come effetto un aumento solo per i soli immobili sfitti. In alternativa, si può pensare ad un aumento della TARI su immobili non utilizzati.
Colpire l’extraricettivo significa ignorare i cambiamenti che il settore turistico ha vissuto negli ultimi vent’anni. È una visione miope che non considera l’importanza di un’offerta flessibile e dinamica, come quella delle strutture extraricettive, per accrescere la visibilità di Vicenza all’estero e generare un indotto positivo per tutti.
L’aumento della tassa di soggiorno è un freno per le piccole imprese. Questa scelta comporta non solo maggiori costi per le piccole e medie imprese del settore turistico, ma anche un aumento della burocrazia. È evidente che l’incremento della tassa andrà a erodere ulteriormente i già limitati margini di guadagno delle strutture ricettive, una parte strategica del settore turismo senza cui gli altri operatori, come bar e ristoranti, lavorerebbero molto meno.
Per un turismo di qualità bisogna combattere il degrado L’amministrazione sembra trascurare problemi cruciali per la città, come la sicurezza, che vede intere zone di Vicenza in mano a sbandati e facinorosi. Queste politiche sembrano favorire un “turismo” più vicino all’esperienza dell’ex Hotel Adele piuttosto che ad una visione ambiziosa e sostenibile per il futuro di Vicenza. A nostro parere, questa scelta nasconde solo un aumento indiscriminato della pressione fiscale volto a fare cassa, dopo l’aumento delle rette delle mense scolastiche e l’aumento della TARI.
Chiediamo, quindi, al Sindaco di tornare sui suoi passi e scegliere una via alternativa per sistemare il bilancio comunale.

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