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GLI ASSESSORI ALL’ISTRUZIONE DI VICENZA PADOVA E VERONA A CONFRONTO A PALAZZO TRISSINO

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Comunicato stampa del Comune di Vicenza

È stato un confronto a tutto campo sui servizi all’istruzione ed educativi quello svolto stamattina a Palazzo Trissino tra gli assessori all’istruzione del Comune di Vicenza, Giovanni Selmo, di Padova, Cristina Piva, e di Verona, Elisa La Paglia. Si è trattato di un primo incontro, che ha visto anche la partecipazione del sindaco di Vicenza Giacomo Possamai e delle relative strutture tecniche, di un percorso che vuole portare a delle linee condivise a partire da alcune sfide comuni.
«Abbiamo iniziato con una fotografia dei servizi all’istruzione ed educativi dei tre Comuni capoluogo – spiega l’assessore all’istruzione Giovanni Selmo -, per concentrarci poi su alcuni temi di particolare rilevanza. Tra questi, la denatalità e la diminuzione degli iscritti delle scuole primarie, una situazione che accomuna tutti e che richiederà presto delle soluzioni. Abbiamo condiviso la necessità di partire da una mappatura dei singoli quartieri, per analizzarne lo sviluppo demografico e residenziale, per vagliare poi le offerte pedagogiche delle scuole e capire quali saranno le scelte da fare in futuro, mettendo sempre al primo posto il benessere dei bambini e delle famiglie».
Gli assessori si sono confrontati inoltre sulla possibilità di definire delle linee comuni in merito ai regolamenti che interessano i servizi 0-6 anni. I temi di interesse vanno dalle modalità di iscrizione, all’organizzazione didattica e pedagogica fino alla gestione del personale e del calendario scolastico. Sulla scia di Verona, che ha iniziato un percorso di adeguamento alla normativa nazionale e di modernizzazione dei regolamenti, anche Vicenza e Padova intendono intraprendere questa strada.
All’ordine del giorno di questo primo incontro ci sono stati anche temi come l’edilizia scolastica, con la complessa gestione dei finanziamenti Pnrr e degli ulteriori interventi necessari a fronte di risorse limitate; il servizio mensa, rispetto al quale i tre Comuni capoluogo hanno condiviso le difficoltà legate ai rincari delle materie prime e la volontà di garantire uno standard qualitativo sempre più elevato; il doposcuola e la possibilità di ampliare l’orario di apertura delle strutture dopo la conclusione delle lezione a fronte di un’analisi delle effettive necessità e di uno studio dei possibili modelli da adottare.

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