Davide Giacomin, segretario provinciale del Partito Democratico vicentino, 26 anni, il più giovane a guidare un partito provinciale in Veneto, prende posizione su uno dei grossi problemi che la Regione dovrà affrontare nella prossima legislatura.
«Il dato pubblicato oggi dalla Fondazione Nord Est è drammatico ma purtroppo non sorprende: in 14 anni oltre 11.600 giovani vicentini tra i 18 e i 34 anni hanno lasciato la nostra provincia, e il saldo negativo si aggrava anno dopo anno. Questi numeri non sono solo statistiche: sono i miei coetanei, i miei amici, i compagni di scuola, le persone con cui avremmo potuto costruire qui il futuro, e che invece oggi vivono altrove – in Europa o in altri continenti – perché il Veneto non ha saputo offrire abbastanza».
«Il Veneto – spiega Giacomin – continua a perdere giovani e capitale umano. Non per colpa loro, ma per una precisa responsabilità politica. In questi anni, la Regione ha fatto troppo poco per contrastare la precarietà, la fuga dei cervelli, la mancanza di politiche per l’abitare e la marginalizzazione generazionale. Non bastano bonus spot o bandi occasionali: serve una visione strutturale. Serve il coraggio di mettere le nuove generazioni al centro della programmazione regionale, non ai margini».
Il segretario provinciale vicentino fa presente che il Partito Democratico del Veneto ha già avanzato proposte concrete in questa direzione: «contributi affitto fino a 2.000 € annui – elenca – per giovani under 35 con contratti di locazione indipendenti; sgravi contributivi totali per chi assume under 35 a tempo indeterminato; stop agli stage non retribuiti (salvo entro 12 mesi dalla laurea o diploma) e promozione dell’apprendistato; Fondo di garanzia regionale per il mutuo prima casa rivolto ai giovani lavoratori; Piano per il rientro dei veneti all’estero, che coinvolga le imprese, le università e i Comuni in un progetto di rientro dei talenti con incentivi e servizi personalizzati. Nel bilancio regionale abbiamo chiesto di destinare almeno 35 milioni all’anno a un piano giovani strutturale: casa, studio, lavoro, partecipazione. Senza queste misure, il flusso migratorio continuerà. E con esso, anche l’impoverimento sociale, culturale e produttivo del nostro territorio».
«Il PD vicentino – conclude – nei prossimi mesi intensificherà il lavoro nei Comuni, nelle scuole, con i sindacati e con le università per raccogliere proposte, ascoltare chi se ne vuole andare e chi è già andato, e costruire una piattaforma di risposte reali per i giovani della provincia».