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ELOGIO DELL’ERRORE. VICENZA JAZZ 2025

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Il 15 maggio ricomincia quel periodo dell’anno in cui Vicenza si trasforma in una città vivissima, colorata di anime e umori, nottambula e creativa. Il festival jazz arriva alla sua ventinovesima edizione e lo fa con un cartellone di tutta importanza e noi seguiremo tutte le undici giornate di concerti ed eventi dandovi resoconti, recensioni e immagini. Il titolo quest’anno ci regala una riflessione su un concetto che in musica, ma non solo, è di enorme rilevanza speculativa: l’errore. L’errore è la cosa più onesta che esista nella musica. L’errore è la crepa nella cattedrale di Bach, è il rutto fuori tempo di un sassofonista ubriaco nel ’59, è Keith Moon che si ribalta la batteria addosso e inventa un altro tempo che nessun metronomo aveva previsto. L’errore è vita. L’errore è musica. Tutto il resto è studio di registrazione e autopsia. Diceva Miles Davis: “Non è l’errore a contare. È come lo suoni dopo.”. La quintessenza del jazz. Una nota sbagliata? Falla diventare un motivo. Un raddoppio ritmico? Digli che era sincopato. Se la musica è linguaggio, allora l’errore è la balbuzie che diventa poesia. Lo scazzo che diventa stile.

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