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DANZA IN RETE. IL 26 MARZO AL TEATRO COMUNALE DI VICENZA “LA DUSE – NESSUNA OPERA” COREOGRAFIA DI ADRIANO BOLOGNINO

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A Danza in Rete Festival, mercoledì 26 marzo alle 20.45 in Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza, sarà presentata la nuovissima produzione “la Duse – Nessuna Opera”, coreografia di Adriano Bolognino per COB – Compagnia Opus Ballet, una delle realtà più dinamiche del panorama coreutico nazionale, diretta fin dalla fondazione da Rosanna Brocanello.
Lo spettacolo racconterà attraverso la danza la divina del teatro celebrandola in occasione del centenario della scomparsa (1924) e di come la sua arte sia riuscita a cambiare sia i canoni della rappresentazione che il rapporto con lo spettatore: ancora una volta una sfida ardita e ricca di suggestioni che farà riflettere sull’essenza artistica e umana di una delle figure artistiche più innovative del Novecento.
Lo spettacolo, dopo il debutto al Teatro Verdi di Padova in dicembre, è stato insignito del prestigioso Premio Danza&Danza come migliore produzione italiana 2024 – Mid Scale in nome di Silvia Poletti, la giornalista fiorentina scomparsa in gennaio dello scorso anno, amica di VicenzaDanza e spesso presente al Teatro Comunale di Vicenza.
Lo spettacolo, ideazione di Rosaria Di Maro e Adriano Bolognino, una coproduzione COB Compagnia Opus Ballet, TSV – Teatro Nazionale e Teatro Comunale di Vicenza, vedrà gli interpreti Giuliana Bonaffini, Rosaria Di Maro, Ginevra Gioli, Ines Giorgiutti, Sofia Lacava, Gaia Mondini, Giulia Orlando, Margherita Petrosino, Cristina Roggerini e Rebeca Zucchegni danzare sulle musiche originali di Giuseppe Villarosa; luce e spazio sono di Gianni Staropoli, mentre le scenografie di Loris Giancola e i costumi di Santi Rinciari.
I due creatori scelgono di raccontare la straordinarietà di questa donna liberandola dalla visione maschile che ha oscurato il genio femminile. “Il nostro intento – spiegano – è quello di esplorare la donna e le sue peculiarità sulla scena e fuori dalla scena, con al centro il suo rivoluzionario modo di fare teatro. Le pause, la verità, i sentimenti espressi fuori dai canoni sono il fulcro di indagine di la Duse”.

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