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CUNEGATO (AVS): QUELLA VICENTINA NON È UNA PROVINCIA PER GIOVANI E DONNE

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Carlo Cunegato, consigliere comunale di Schio e candidato alle elezioni regionali con Alleanza Verdi e Sinistra, commenta i dati della ricerca “Casa e lavoro. Quale equilibrio?”: “un salario medio di 1200 euro al mese per chi tra i 25 e 29 anni e di 800 euro netti al mese per chi ne ha tra i 20 e i 24 anni. Salari da fame creano una emorragia di giovani, che è emorragia di futuro. Serve un cambio di rotta che deve partire anche dalla ricostruzione delle politiche industriali. Dobbiamo rivedere il ruolo di Veneto Sviluppo e importare un modello come le Fraunhofer, ossia centri di ricerca per le piccole imprese. Dobbiamo creare strumenti per garantire a giovani e donne i salari che meritano. Salari che diano loro l’opportunità di costruirsi il futuro qui”. 
“I numeri raccontano chiaramente l’emergere della questione abitativa in provincia, con la casa che ‘brucia’ il 40% del reddito – sottolinea Cunegato -, ma raccontano anche di un gender gap inquietante e di redditi dei giovani assolutamente inadeguati e con i quali è impensabile per una persona poter progettare di andare a vivere da soli, farsi una famiglia, autodeterminarsi. Non è quindi per nulla sorprendente che il Veneto sia la Regione che l’anno scorso ha avuto più emigrati d’Italia. Il 12% dei veneti è all’estero, contro il 6% di Emilia Romagna, Lombardia e Toscana. Senza un salario dignitoso non si è liberi. Nella nostra provincia giovani e donne rischiano di non esserlo”.
“La Cgia di Mestre – aggiunge Cunegato – ci ricorda che dal 2019 il Pil in Italia è cresciuto del 6,4% mentre in Veneto del 5,1%%. Veniamo da 27 mesi di caduta della produzione industriale. Meloni esulta per la crescita dei posti di lavoro, ma sono tutti nel terziario povero e nel turismo. L’industria è lo scheletro dell’economia. Nella manifattura si può produrre un lavoro solido, a tempo indeterminato, che concede alle nostre vite di fruttificare. Dopo 15 anni di apatia della destra, bisogna quindi ricostruire le politiche industriali. Dobbiamo farlo prima di tutto per i giovani e il futuro”.

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