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CISL VICENZA. LA EMERGENZA CASA COLPISCE ACQUISTI E AFFITTI. IN ALTOPIANO I COSTI PIÙ ALTI

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In provincia di Vicenza l’emergenza casa non riguarda solo il Capoluogo o i Comuni generalmente considerati come più richiesti sul mercato, ma anche molti centri minori, e il fenomeno colpisce soprattutto alcune categorie professionali e i giovani. L’indicazione emerge con chiarezza dalla nuova indagine del Centro Studi Cisl Vicenza, che per la prima volta ha analizzato la disponibilità di immobili in affitto e il prezzo medio al metro quadro degli affitti in tutti Comuni del territorio provinciale, incrociandolo con il reddito medio nei singoli Comuni e con altri parametri socio-economici. Il tutto anche con il supporto delle testimonianze dirette di un campione di oltre 1.000 lavoratori vicentini che sono stati intervistati sul tema.
La conferma di una emergenza casa arriva direttamente dai lavoratori vicentini: tra quanti negli ultimi anni hanno cercato di acquistare casa, il 53,9% lamenta prezzi troppo elevati, acuiti da un’incidenza elevata anche dei costi aggiuntivi legati all’acquisto (46,1%), e oltre 1 su 4 (28,1%) ha avuto difficoltà ad accedere ad un mutuo.
Ancora più significativo – considerando le fasce economicamente più deboli della popolazione, per le quali l’unica opzione per l’autonomia abitativa è rappresentata dall’affitto – sono le difficoltà lamentate da chi ha cercato un immobile in locazione negli ultimi anni: circa il 73% lamenta canoni troppo onerosi, mentre un 40% del campione sottolinea anche la scarsità di immobili disponibili. Da non trascurare, inoltre, è il 16,8% che segnala fenomeni di discriminazione e il 13% che lamenta la mancanza delle garanzie richieste, evidentemente come conseguenza di una condizione lavorativa precaria.
in questo contesto di mercato, quanto è sostenibile il costo degli affitti per i vicentini? Per rispondere a questa domanda, il Centro Studi Cisl Vicenza ha incrociato la richiesta media per le locazioni al metro quadro con il reddito medio lordo e netto; il tutto considerando anche gli altri costi collegati alla casa (es. bollette), che in media incidono per un ulteriore 10% circa sul reddito. Si scopre così che in Altopiano, per l’effetto combinato della scarsità di immobili disponibili per la locazione e la “concorrenza” degli affitti turisti, il costo di un appartamento di 50 metri quadri in affitto con le bollette arriva a pesare per il 72,5% del reddito medio pro capite.
Il Centro Studi Cisl Vicenza evidenzia anche ulteriori elementi di criticità, a partire dalla questione anagrafica: se il reddito medio annuo da lavoro dipendente in provincia di Vicenza è pari a 25.652 euro, il dato scende a soli 17.603 euro nella fascia di età 25-29 anni, quella in cui sarebbe naturale che i giovani cercassero un’indipendenza anche abitativa, e rimane compressa anche nella decade successiva (21.182 euro tra ai 30 e i 34 anni e 23.299 tra i 35 e i 39 anni), quando una casa – anche in affitto – diventa una necessità imprescindibile per formare un’eventuale famiglia.
Ecco allora che, considerando il solo capoluogo di Vicenza, nella fascia tra i 25 e i 29 anni il costo annuo di affitto di un appartamento di 50 metri quadri includendo le spese è pari in media a 8.316 euro, con un’incidenza addirittura del 47% del reddito, e rimane comune oltre il 39% e oltre il 35% rispettivamente nelle fasce di età 35-39 e 40-44 anni.
E il gap salariale di genere rende il tema ancora più problematico per le donne, il cui reddito mediamente è inferiore alla media provinciale in tutte le fasce di età. Non solo: il tema naturalmente va considerato anche alla luce delle differenze anche molto significative di reddito tra i diversi settori di appartenenza, con molte categorie professionali che presentano un reddito ben al di sotto della media provinciale, come ad esempio le differenze tra terziario e industria.

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