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CER. IL COMUNE DI VICENZA ADERIRÀ A “ENERGIA SOLIDALE” LA COMUNITÀ ENERGETICA RINNOVABILE DELLA DIOCESI

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È stato presentato il 23 ottobre, nel Centro servizi anziani delle suore maestre di Santa Dorotea, il coinvolgimento del Comune di Vicenza nella Comunità Energetica Rinnovabile “Fondazione energia solidale ETS” della Diocesi di Vicenza. Erano presenti il vescovo Giuliano Brugnotto, il sindaco Giacomo Possamai, l’assessore all’ambiente Sara Baldinato e il consigliere comunale Raffaele Colombara (foto di Gianni Poggi).
Il Comune sarà socio partecipante della fondazione stessa, che è stata costituita il 16 dicembre 2024 dalla Diocesi di Vicenza insieme ad altri due enti diocesani: la Fondazione Caritas Vicenza e l’Ente Casa del Clero. 
Il Comune di Vicenza ha fatto redigere uno studio di fattibilità tecnico, economico e giuridico di una CER, che ha evidenziato la possibilità di aderire a Comunità già esistenti sul territorio. Da interlocuzioni promosse è emerso che la fondazione “Energia solidale ETS”, iscritta al Registro Nazionale Terzo Settore, per alcune caratteristiche è particolarmente adatta alla partecipazione del Comune: il radicamento territoriale con una rete capillare di parrocchie, enti e strutture che possono fungere da prosumer (produttori e consumatori); le finalità etiche, sociali e caritative (la CER diocesana è orientata al bene comune, con attenzione particolare alle fasce deboli della popolazione e alla promozione della giustizia energetica); la neutralità e l’inclusività: la Diocesi agisce come soggetto terzo, capace di aggregare realtà diverse (pubbliche, private, associative) in un progetto condiviso e non competitivo; l’esperienza e la progettualità: la Diocesi ha già avviato studi di fattibilità, individuato siti idonei per la produzione di energia rinnovabile e attivato collaborazioni con esperti del settore; l’efficienza organizzativa: le possibili sinergie tra parrocchie, cittadini e consigli di quartiere.
Aderendo alla CER della Diocesi, il Comune ha scelto di evitare la nascita di una ulteriore comunità, come spesso accade in altre città, e ha tenuto conto che si tratta di un ente non lucrativo, che persegue uno scopo di utilità generale. Il modello organizzativo della fondazione è infatti caratterizzato da una pluralità di fondatori o, comunque, di partecipanti all’iniziativa (a cui è concessa la partecipazione attiva alla gestione) mediante un apporto di qualsiasi natura, purché utile al raggiungimento dello scopo.
Il Comune di Vicenza aderirà alla fondazione con la qualifica di socio partecipante. Ai sensi del Codice del Terzo settore, il Comune non potrà, infatti, assumere il controllo della fondazione stessa. Si prevede quindi di stipulare una convenzione di coprogettazione coinvolgendo i Consigli di Quartiere come rappresentanti della cittadinanza. L’accordo fra Comune e Diocesi sarà portato alla approvazione del prossimo Consiglio comunale.

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