Comunicato stampa del Gruppo PD Veneto in Consiglio regionale

“Fin dall’approvazione della delibera che ha introdotto il nuovo sistema a budget per le case di riposo avevamo chiesto che venisse presentata una accurata rendicontazione dei risultati e delle criticità legate a questa sperimentazione, prima di renderla stabile per i prossimi tre anni. Ma al momento tutto tace”.
La denuncia è contenuta in un’interrogazione presentata dalla consigliera regionale del Pd, Chiara Luisetto con le colleghe dem Vanessa Camani, Anna Maria Bigon e Francesca Zottis.
“Questo sistema aveva sollevato, già in sede di audizione nella commissione competente, le forti preoccupazioni degli enti gestori e delle realtà del Terzo settore: questo perché le risorse aggiuntive per i più fragili non vengono stanziate sulla base della libera scelta delle persone ma dipendono da una contrattazione tra i direttori delle Ulss e le strutture. Da parte nostra avevamo espresso contrarietà intravedendo il rischio di ingessare il sistema e soprattutto un cambio culturale pericoloso, dove al centro non ci sono più la persona e la sua scelta”.
“Inoltre, con questa delibera la Giunta ha chiuso i nuclei per Alzheimer (Sapa) ritenuti inutili, e rafforzato l’impiego delle quote sanitarie di accesso di 32 euro che erano nate come soluzione tampone fino all’aumento delle vere impegnative di residenzialità pari a 52 euro. A distanza di mesi dalla sua introduzione – chiedono Luisetto e le consigliere dem – quali conseguenze ha avuto questa nuova impostazione? Mentre fioccano i ricorsi dagli enti gestori e le lettere di protesta da parte dei sindaci, non ci sono ancora risposte e si continua a percorrere questa strada. Per l’assessora Lanzarin il malcontento è dovuto ad una errata interpretazione della delibera da parte delle direzioni delle Ulss: ma se fosse davvero così, perchè non si è fermato il meccanismo prima di peggiorare una situazione che ricade in modo negativo e inaccettabile su famiglie e anziani? Chiediamo risposte chiare e immediate”.