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CAMANI (PD): 15 ANNI DALL’ALLUVIONE DEL 2010 E IL VENETO È ANCORA SENZA UN PIANO CONTRO GLI ALLAGAMENTI

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Comunicato stampa del Gruppo PD Veneto in Consiglio regionale

“Quindici anni dopo l’alluvione che nel 2010 devastò il Veneto, il rischio idrogeologico resta altissimo e la Regione continua a inseguire le emergenze invece di prevenirle. Negli ultimi cinque anni in Veneto si sono verificati 40 eventi climatici estremi per i quali la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza. Ma solo in 12 di questi 40 casi lo Stato ha concesso il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, stanziando circa 340 milioni di euro. Negli altri 28 casi, la Regione si è limitata a interventi per appena 2,4 milioni, lasciando famiglie, imprese e amministrazioni locali praticamente sole di fronte ai danni subiti – che sono stati enormi”.
Lo dichiara Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto, in occasione dei 15 anni dall’alluvione del Veneto del 2010.
“Il cambiamento climatico è ormai una realtà quotidiana – spiega Camani – e il Veneto ne è tristemente testimone. Bombe d’acqua, allagamenti, grandinate e frane si ripetono con frequenza sempre maggiore, ma alla Regione ancora manca un piano aggiornato di prevenzione e mitigazione. È necessario agire subito, con un nuovo piano organico che preveda investimenti strutturali, interventi di manutenzione costante e un uso del suolo finalmente sostenibile. Siamo davanti ad una crisi: dobbiamo trattarla come tale”.
Camani sottolinea che la prevenzione non può limitarsi alle opere idrauliche: “Le vasche di laminazione e le opere di difesa servono, ma non bastano. Serve una visione diversa del territorio, che metta fine alla cementificazione, tuteli le aree agricole e tuteli le aree naturali che aiutano a contenere gli effetti degli eventi estremi. Un nuovo modello di sviluppo urbano che protegga le case e i cittadini, invece di esporli a rischi sempre maggiori”.
“Dobbiamo tornare a investire sulla sicurezza del territorio – conclude. È una questione ambientale, economica e sociale. Ogni euro speso in prevenzione è un euro risparmiato in emergenze, e un passo avanti nella difesa della nostra comunità. Dopo 15 anni, non possiamo più permetterci di piangere gli stessi disastri”.

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