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AUTONOMIA. CUNEGATO (IL VENETO CHE VOGLIAMO): LA LEGA CONTINUA A PROMETTERLA DA 36 ANNI ANCHE SE ORA È UN PARTITO DI ESTREMA DESTRA

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Il professore Mario Bertolissi, costituzionalista, già membro della delegazione trattante del Veneto, sullo stato a Roma della legge di riforma dell’Autonomia differenziata ha affermato: “è caduto tutto. Non nel dimenticatoio, direttamente in una palude”.
Sono 36 anni che la Lega promette l’autonomia. 36 anni. Era infatti il Il 4 dicembre 1989, quando presso un notaio di Bergamo nacque ufficialmente il partito della Lega Nord, con atto costitutivo e statuto. Il nuovo soggetto politico confederale riunì in modo definitivo la Lega Lombarda, la Liga Veneta, il Piemònt Autonomista, l’Union Ligure, la Lega Emiliano-Romagnola e l’Alleanza Toscana. Questa è la fase autonomista. In questi anni nasce l’eterna promessa: se ci votate, faremo l’autonomia. Evviva!
Poi nel 1995 la Lega cambia faccia. Diventa un partito indipendentista. Si chiamerà Lega per l’indipendenza della Padania. La Padania è una vera e propria invenzione geostorica. Sono gli anni delle feste a Pontida, di Alberto da Giussano contro il Barbarossa, di Roma Ladrona, del ministro Castelli che si sposa con rito celtico, benedetto con l’ampolla del Po. E’ la Lega che ce l’ha duro, la Lega con la canotta, la Lega di Bossi. Governerà nell’odiata Roma moltissimi anni con Berlusconi. L’autonomia? Niente. Dopo la fase autonomista, quella indipendentista, nel 2013 la Lega cambia ancora veste. Viene eletto Salvini, che muta radicalmente il partito. Nel 2014 il movimento Noi con Salvini sbarca in Sicilia, sbarca al Sud. Sono lontani i tempi in cui Salvini, nel 2009 cantava in pubblico “Napoli merda, Napoli Colera, sei la rovina dell’Italia intera” prendendosi una condanna per razzismo e una pena pecuniaria di 5700 euro per quel coro. I terroni da nemici diventano potenziali elettori. Il partito indipendentista diventa nazionalista. Un partito ossimoro e Salvini organizza una manifestazione a Roma con Fratelli d’Italie a Casa Pound. Questa metamorfosi diventa definitiva il 14 Dicembre 2017 quando Calderoli registra un nuovo partito. Dalla Lega Nord per l’indipendenza della Padania, si toglie il Nord, si toglie l’indipendenza e il partito diventa Lega per Salvini Premier. Il partito federalista diventa un partito nazionalista di estrema destra. L’apogeo viene raggiunto qualche mese fa, quando diventa vicesegretario il generale Vannacci. Uno che propone di riaprire le classi speciali per i ragazzi con disabilità, considera i gay contro natura (“cari omossessuali, normali non lo siete), è contro l’aborto, rivendica il diritto all’odio come la Fallacci, di fatto attaccando l’Islam, sostiene che Mussolini sia stato uno statista. La Lega diventa un partito di estrema destra. Tuttavia, non bisogna perdere i voti del Nord, quindi la promessa dell’autonomia continua. La Lega ex Nord è da 3 anni al governo del paese. Ancora una volta. L’autonomia promessa eternamente, come un assordante tiritera, una nenia ossessiva? Ancora niente. Bertolossi dice che l’autonomia “è nella palude”, che non importa a nessuno. Calderoli risponde, sardonico, che lui è un coccodrillo e nella palude sa nuotare bene. Ci nuota infatti da 36 anni, ben remunerato dai contribuenti. Quanti decenni ci vorranno perché chi ancora li vota capisca di essere preso per il culo?
CARLO CUNEGATO
portavoce de Il Veneto che vogliamo

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