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In occasione del Media Day degli arbitri di Euro 2024, Daniele Orsato ha ufficializzato il proprio ritiro al termine della competizione che si svolgerà in Germania dal 14 giugno al 14 luglio prossimi. Il fischietto recoarese della sezione di Schio si avvia dunque alla conclusione di una carriera ultratrentennale che l’ha visto calcare i più prestigiosi palcoscenici nazionali e internazionali, nei quali si è sempre fatto apprezzare per la sua professionalità e preparazione.
Dai campetti di provincia agli stadi di Serie A il passo è breve visto che in appena 14 anni passa dalla direzione di partite della categoria Esordienti alla Serie A, dove esordisce il 17 dicembre 2006 in Siena-Atalanta. Nel massimo campionato italiano colleziona in tutto 289 gettoni, l’ultimo in Atalanta-Fiorentina del 2 giugno, cifra che lo pone al secondo posto per numero di gare dirette in Serie A, alle spalle del solo Concetto Lo Bello.
Arbitro internazionale dal 2010, debutta a livello continentale in occasione di Armenia-Slovacchia, gara valida per le qualificazioni ad Euro 2012. In ambito europeo l’apice è sicuramente la finale di Champions League tra Paris Saint-Germain e Bayern Monaco, disputata a porte chiuse allo stadio Da Luz di Lisbona a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Nel 2022, a 47 anni, è selezionato dalla FIFA per i Mondiali in Qatar, dove viene designato per la gara d’esordio tra i padroni di casa e l’Ecuador, per la sfida della fase a gironi tra Argentina e Messico e per la semifinale tra l’Albiceleste e la Croazia. Le ottime prestazioni gli valgono il Premio Giulio Campanati, destinato al miglior arbitro del Mondiale.
Come ha evidenziato in un’intervista realizzata all’inizio di questa stagione sportiva l’ingrediente segreto che l’ha portato a raggiungere questi traguardi è “la passione, perché solo la passione spinge a fare cose grandi e quando la passione è grande arriveranno traguardi grandi”. Tra gli altri consigli, importanti non solo nell’arbitraggio, ma anche nella vita ha sottolineato più volte che “senza lo spirito di sacrificio e l’umiltà non si raggiunge nessun risultato e se si ha un sogno bisogna continuare a coltivarlo, senza farsi dire da nessuno che non si è capaci di fare qualcosa”.
Michele Dalla Vecchia, presidente della Sezione di Schio, lo definisce “un uomo con la U maiuscola, sempre vicino ai ragazzi più giovani, ha insegnato tanto e la sua esperienza è stato un valore prezioso che è riuscito a trasmettere a tutti, sia in Sezione che nei terreni di gioco. Ha sempre messo il rispetto dei ruoli e delle regole sopra ogni altra cosa, tanto che ogni volta che aveva l’occasione di andare a Recoaro a vedere qualche collega più giovane chiedeva sempre il permesso prima di poter entrare in spogliatoio per confrontarsi sulla gara”. L’Europeo sarà dunque l’ultima tappa della sua carriera e Dalla Vecchia afferma che “da arbitri tiferemo per lui, perché raggiunga la finale, che sarebbe il coronamento di un percorso straordinario”.
GIACOMO CANDONI
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