Le voci si sono fatte insistenti già a partire dal pomeriggio di sabato, quando in molti hanno notato la vela della candidata Cecchetto girare per le strade di Alte vicina ai seggi di via Archimede poco prima della loro apertura.
Ma non c’è il silenzio elettorale? E’ vero! Si tratta solo di un camion che passa, ma con la foto del candidato che giganteggia vale più di mille slogan. I regolamenti non vietano questa forma di propaganda, ma il tutto deve avvenire ad almeno duecento metri in linea d’aria dai seggi. E questo sembra non sia stato rispettato. Più avanti nel pomeriggio le strade di Alte si fanno sempre più animate. Drappelli di persone, tutte di chiara origine asiatica, si muovono veloci verso i seggi. Alcune persone si fermano e aspettano. Chi? Altri che devono arrivare? A gruppi chiacchierano, si parlano e tutti guardano freneticamente il cellulare…
Ai seggi poi sembrerebbe che ci sia qualcuno che li blocca e dà indicazioni di voto. Giunge voce che ci siano persone che accompagnano addirittura fin dentro al seggio. Alcuni indicano una signora in sari giallo sgargiante che presiede l’entrata al seggio di via Archimede e quasi accoglie i votanti.
Le voci continuano a girare e arrivano alle orecchie di tre candidati che non possono non avvertire le forze dell’ordine: sembrerebbe di essere di fronte alla evidente mobilitazione della comunità indiano bengalese.
I dubbi crescono, come la preoccupazione. Sembra di essere tornati agli anni ’50 quando, pur di vincere si portavano a votare anche i moribondi.
L’intervento di alcune volanti dei Carabinieri ha riportato la calma e ha disperso i capannelli troppo vicini ai seggi.
Ma la stessa situazione si è presentata ieri, domenica, e le tensioni sono state quietate solo dalla presenza delle Forze dell’Ordine. Gli interrogativi sono tanti, c’è chi parla di gravi scorrettezze…
Un dato è certo: alle 22.00 ad Alte la comunità bengalese era ancora molto attiva.