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AL PARCO DELLA PACE L’HANGAR PALOOZA 2024

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La particolarissima cornice del parco della pace ha ospitato anche quest’anno l’Hangar Palooza, il festival che da due anni promette di diventare un punto di riferimento per le famiglie e i ragazzi durante le prime serate d’autunno. Il messaggio di pace del parco, che con le sue lunghe piste di atterraggio immerse nel verde accoglie i visitatori, è amplificato dalle molte bandiere appese e dagli slogan che riecheggiano durante i concerti e le esibizioni. L’entrata serale vale i 2€ anche solo per godersi un ambiente di festa che non sia il solito tendone delle sagre con il liscio, a cui ormai il territorio ci ha abituati. Questo soprattutto grazie ad un palco veramente imponente, che traccia sicuramente il segno per esibizioni di calibro ancora più grande negli anni futuri, con un potenziale che probabilmente attende solo che la notizia del successo di questi due anni si diffonda nel panorama dei festival italiani. Per quanto riguarda la scelta musicale, è pacifico che trovare una soluzione “democratica” sia pressoché impossibile, soprattutto se non si alternano i generi per accontentare più persone possibile. Ecco allora che esibizioni così di “nicchia” e orientate al panorama indipendente fanno sì che il pubblico si restringa e la sua presenza sia mossa più dalla consapevolezza che dal semplice svago per la musica. Sabato, ad esempio, il palco è stato monopolizzato da Motta, un cantautore che difficilmente trascina le persone che amano ballare e divertirsi al di fuori del significato profondo che può avere la musica. Tutto ciò ha fatto sì che questo sabato fosse popolato da giovani non più proprio “giovanissimi”, ma si posizionassero più sulla trentina, il che comunque sembra essere frutto di una scelta consapevole. È andata sicuramente meglio venerdì, quando ai “Delicatoni” si è alternato un evento disco, che permette alle persone di scatenarsi senza dover impegnare troppo la testa. Lo stesso vale per il grande spettacolo conclusivo dei Vazzanicchi con Valerio Lundini, che si è già consacrato in televisione come uno dei grandi comici della nuova generazione, dimostrando però di avere una maestria assoluta anche nell’ambito musicale. Un vero e proprio show con pianole suonate di schiena, caschi usati come batteria e addirittura un’incursione nel pubblico, in mezzo alla gente, suonando persino le transenne. Non mancano poi i grandi classici dei festival: i food truck con specialità da tutta Italia, le birre artigianali, il piccolo artigianato locale. Anche Vicenza dunque può vantare un grande evento di fine estate, un festival che cali il sipario sugli eventi all’aperto e apra la stagione invernale senza lasciare l’amaro in bocca.

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