QUANDO SI PERDE LA SPERANZA E RIN TIN TIN NON ARRIVA
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La giornata del Ringraziamento in Italia coincide sempre con una domenica, per poterla celebrare in chiesa durante la messa. Ma in passato si svolgeva l’11 novembre, il giorno dedicato al santo Martino, il cavaliere che compì un atto di generosità nei confronti di un mendicante infreddolito, donandogli metà del suo caldo mantello. In quel momento il grigio del cielo, fitto di nubi, si aprì e comparve il sole a riscaldare entrambi.
Così Martino divenne il protettore dei viandanti, dei mendicanti, ma anche degli osti che accolgono, e dei viticoltori che contribuiscono a produrre la bevanda che da sempre fa comunità e amicizia.
La festa cade poi in un momento particolare dell’anno, soprattutto per il mondo contadino. Si conclude infatti un anno di faticoso lavoro, con la spillatura del vino novello e si festeggia con una pausa di convivialità, prima di riprendere il lavoro.
Si fanno i conti, si celebrano i frutti del raccolto e si ringrazia. Prima di tutto Dio in chiesa, poi a casa con un lauto pranzo. Allora non erano molte le occasioni di festa e coincidevano sempre con momenti importanti per il lavoro nei campi.
San Martino è celebrato anche dai grandi della nostra poesia Carducci e Pascoli. Il primo propone tre quadretti tipici della campagna: la nebbia, il calore della casa rallegrata dal profumo dello spiedo e il cacciatore che osserva un cielo rosso di sera, premonitore di bel tempo.
Pascoli invece ricorda questo giorno perché molto spesso coincide con un periodo di tregua metereologica, tuttavia rimanda, per sua stessa natura, al ricordo dei cari defunti.
Ma San Martino rappresentava anche la data di apertura o chiusura dei contratti agrari. E tutti avranno sentito l’espressione “fare San Martino” che riguardava braccianti e mezzadri i quali, a conclusione dell’anno agricolo, vedevano concluso il contratto di lavoro e dovevano andarsene con le loro poche cose.
Quest’anno le previsioni parlano invece di un brusco abbassamento della temperatura proprio nel giorno di San Martino, ma il momento del Ringraziamento avverrà, con la festa provinciale della Coldiretti che vedrà, domenica 10 novembre, in piazza Marconi a Montecchio, trattori, utensili agricoli e i prodotti della terra che riceveranno la benedizione del Vescovo emerito di Vicenza mons. Beniamino Pizziol.
Sarà una bella occasione per tutti quelli che ancora vivono del lavoro dei campi, ma anche per le famiglie castellane che potranno far conoscere ai loro bimbi il mondo agricolo, i frutti bellissimi e succosi della terra e faranno proprio il significato della parola “grazie”.
Rosanna Frizzo
Coldiretti – 74° Giornata Provinciale del Ringraziamento
Domenica 10 novembre
Piazza Marconi, Montecchio Maggiore
Programma:
ore 09.00 – Raduno e partenza sfilata dei mezzi agricoli
ore 10.30 – Santa Messa nel Duomo di Santa Maria e San Vitale presieduto dal Vescovo emerito di Vicenza mons. Beniamino Pizziol
ore 11.30 – Benedizione dei mezzi agricoli
ore 12.00 – Inaugurazione e Benedizione Ufficio Zona di Montecchio Maggiore, Via Corte delle Filande 20
ore 13.00 – Pranzo del Ringraziamento presso il Ristorante “Il Castello” di Via Castello, 2 Sovizzo
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